the disaster artist (2017)

Tommy Wiseau nell'immaginario di Franco forse é l'Ed Wood degli anni duemila, che con il suo famiggerato The Room si è guadagnato il nomignolo di Quarto potere dei film brutti. The Room in effetti è un film brutto come la fame più nera, tanto che dopo la visione uno si domanda di cosa trattava. Wiseau in sieme al suo sodale e miglior amico Sestero sono rifiutati da Hollywood nel loro tentativo di sfondare. Sestero vivacchia di piccole parti, mente Wiseau complice il suo aspetto bizzarro, il suo viso dall'età indefinita, viene subito emarginato totalmente. Però Wiaeau ha "un pozzo senza fondo di soldi" e quindi il film decide di farlo da solo.
The Disaster Artist non fa altro che raccontare la genesi di questo film culto del trash, strampalato e dalla lavorazione ancora più bizzarra del prodotto finito. Racconta ancora la storia di un'amicizia cementata dall'amore verso il cinema, con i suoi alti e bassi fatto anche di sospetti e invidie infantili. E' il miglior film di Franco, bravissimo anche come attore quasi irriconoscibile nei panni di Wiseau, dal quale imita perfettamente l'accento e la mimica. Da non sottovalutare nemmeno il fratello Dave nei panni di Greg Sestero. Certo non è proprio indispensabile vedere prima The Room, però è consigliabile. Tremo tuttavia all'idea del doppiaggio italiano.